Associazione volontari italiani sangue

ASSEMBLEA NAZIONALE AVIS 2019

Intervento PRESIDENTE AVIS Abruzzo

La Delegazione di Avis Abruzzo invia un caloroso saluto al Presidente Briola, ai componenti del Consiglio Direttivo e a tutti i Delegati presenti.

Vogliamo rivolgere un particolare saluto agli amici dell’Avis Regionale Emilia Romagna, della Provinciale di Rimini e della Comunale di Riccione, non solo per l’ottima organizzazione di questa assemblea e per la calorosa ospitalità, ma anche perché ci sentiamo particolarmente legati a tutti voi per aver dovuto condividere la tragedia del terremoto, ma anche un difficile percorso di speranza e di rinascita e lo spirito di “autentica” solidarietà con il quale ci siamo reciprocamente aiutati nel momento del bisogno.

Prima di dare lettura al nostro intervento vogliamo inoltre ringraziare la grande famiglia dell’AVIS per la solidarietà ed il sostegno che non ha fatto mai mancare all’Abruzzo e alle regioni del Centro, che sono state ancora una volta colpite da eventi sismici e calamità naturali di portata straordinaria.

A dieci anni di distanza dal Terremoto la nostra assemblea regionale si è tenuta a L’Aquila presso il palazzo di governo della Regione Abruzzo, come segno tangibile di solidarietà e la speranza e di rinascita non solo materiale, ma anche del tessuto sociale e solidale del territorio. In quella occasione, insieme con il presidente Nazionale, abbiamo fatto la visita alla casa dello studente ricostruita grazie alla generosità dell’AVIS.

Commenti sulla relazione del Presidente e del Consiglio

Esprimiamo un giudizio positivo sulla relazione del Presidente e del Consiglio dalla quale si evincono una chiara “vision” rispetto al futuro dell’associazione e più in generale del sistema trasfusionale nazionale, contenuti programmatici di ampio respiro e la volontà di mettere in campo strumenti organizzativi efficaci e innovativi e una nuova strategia di comunicazione.

Nella relazione sono stati affrontati in maniera chiara e decisa tutti i “temi caldi” che in questo momento sono al centro del dibattito nazionale, come l’evoluzione e la tenuta del Sistema trasfusionale nazionale, soprattutto alla luce degli attuali problemi di “sostenibilità” e dell’evoluzione del quadro istituzionale nazionale. Si prefigura infatti una preoccupante transizione da un sistema istituzionale basato sul federalismo solidale ad un’idea di autonomia differenziata, non ancora chiaramente esplicitata e che proprio sul sistema trasfusionale, che rappresenta un interesse nazionale non frazionabile, rischia di produrre effetti particolarmente negativi.

Siamo convinti che l’armonizzazione dell’inquadramento giuridico degli Enti del Terzo settore promossa con la recente legge di riforma, anche se per qualche verso potrà generare alcuni problemi di carattere interpretativo e applicativo, in generale però, rispetto alla precedente frammentazione del quadro normativo, rappresenta oggi un indubbio vantaggio per le grandi Associazioni di volontariato e in particolare per l’AVIS.

Rammentiamo a tutti che le attività dell’AVIS hanno trovato alcune difficoltà ad essere compiutamente rappresentate all’interno della previgente legge 266/91, vista la complessità della sua organizzazione interna, degli aspetti economici e fiscali e della diversificazione delle attività che essa svolge.

La dimostrazione di questa affermazione sta tutta nella nostra storia ed è testimoniata dalla lunga e complessa discussione interna che per anni ha impegnato l’associazione a partire dalla presidenza Colamartino e a seguire con quella di Tieghi, per arrivare all’adozione dell’attuale statuto che, come è sotto gli occhi di tutti, non ha potuto risolvere tutti i nostri problemi e che sicuramente merita un’attenta rivisitazione alla luce del nuovo quadro normativo e dell’evoluzione del sistema trasfusionale nazionale.

Vogliamo evidenziare peraltro con grande preoccupazione il silenzio ed i segnali “subliminari” che arrivano dalle istituzioni centrali in merito al futuro di questa riforma e dei suoi decreti di attuazione. Per tutte le Organizzazioni del Terzo Settore e per l’AVIS esiste il concreto rischio di rimanere a lungo impantanati in un limbo normativo che avrà l’effetto di mortificare tutta la loro  azione propulsiva e ostacolare lo svolgimento delle attività che quotidianamente sono chiamate a svolgere.

Sono particolarmente apprezzabili gli sforzi che la sede nazionale sta effettuando per ricostruire il proprio posizionamento ed un ruolo più determinante e incisivo all’interno del Forum del Terzo Settore e delle istituzioni nazionali ed europee, anche se consigliamo di non trascurare il rapporto con le istituzioni di rappresentanza delle regioni (Commissione Salute e Assessorati alla sanità) per la costruzione del quale sono certo che tutte le AVIS regionali potranno dare un contributo decisivo.

Sul tema complessivo della riorganizzazione interna condividiamo il percorso avviato da AVIS Nazionale, soprattutto per la valenza innovativa degli strumenti messi a disposizione di tutta l’Associazione e soprattutto perché il funzionamento e il successo di alcune iniziative, come ad esempio quella del Centro Studi e della Formazione, si baserà su un’idea di organizzazione non di tipo verticistico, ma sulla collaborazione e la valorizzazione delle esperienze che provengono anche dalle sedi regionali, così come è giusto che sia in un’organizzazione in rete.

La riorganizzazione degli Uffici di sede nazionale è stato un percorso complesso che ha dovuto affrontare in alcuni momenti notevoli criticità. Sta di fatto, che al di là di tutte le polemiche, talvolta prive di fondamento, che da troppo tempo stanno accompagnando questa vicenda, vogliamo ricordare a tutti che uno dei principali motivi di questa decisione è stato quello di garantire una sempre maggiore efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa di AVIS Nazionale, obiettivo sicuramente da tutti noi condiviso.

Riponiamo molte aspettative infine nelle nuove strategie di comunicazione che l’AVIS ha messo in campo, che saranno determinanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici.

Conclusioni

A fronte di tutte le importanti sfide che l’AVIS nazionale e le AVIS regionali dovranno affrontare in questi non facili momenti, dobbiamo assolutamente scongiurare il pericolo che le dinamiche democratiche interne e i temi del confronto associativo si immiseriscano intorno a sterili e inutili polemiche.

Il dialogo e la condivisione delle scelte rimangono un valore assoluto della nostra associazione e pertanto chiediamo al nostro presidente nazionale di continuare nella direzione intrapresa e se necessario di intensificare ulteriormente le occasioni e i livelli di confronto con tutta l’associazione, senza che nessuno si senta escluso.

In questo mare in tempesta che ci circonda, dove le prospettive del nostro paese sono davvero incerte, oggi più che mai la nostra associazione deve garantire la difesa strenua dei suoi valori costituenti che sono l’azione volontaria, la solidarietà e la tutela del diritto alla salute dei nostri cittadini.

Diceva Seneca “ NON POSSIAMO DIRIGERE IL VENTO, MA POSSIAMO ORIENTARE LE VELE “.

Approviamo la relazione del Consiglio e i bilanci.

Grazie.